(Adnkronos) - "Al momento nessuna azienda ci ha comunicato che avrebbe fatto assunzioni" in vista dei controlli sui mezzi per il rispetto delle norme anti covid e "c'è preoccupazione per il rischio di aggressioni al personale. Siamo in un settore in cui abbiamo registrato un escalation delle aggressioni sia nei confronti degli operatori della mobilità che dei ferrovieri. Bisogna fare attenzione a chi non si creino potenziali situazioni che potrebbero favorire un ulteriore incremento di questo fenomeno delle aggressioni". Ad affermarlo all'Adnkronos è il segretario generale della Fit - Cisl, Salvatore Pellecchia.
"Abbiamo già delle figure professionali che hanno il compito di verificare il possesso del biglietto di viaggio, che controlla il possesso della mascherina e che controlla la capienza all'80%. Il tema è che succede quando c'è l'indisponibilità a scendere dal mezzo una volta raggiunto il limite? non abbiamo persone istruite e formate per fare l'ordine pubblico. I controllori ci sono per controllare il servizio commerciale", osserva Pellecchia. Nel settore, aggiunge, "c'è una carenza cronica di personale che provoca la soppressione di linee e di mezzi per mancanza di operatori. Di autisti, poi, se ne trovano sempre di meno anche perché con livelli di stipendio così basso molti scelgono per esempio di fare il rider piuttosto che stare otto ore su un autobus".
I sindacati hanno chiesto al ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili l'avvio di un confronto e hanno proposto il 30 agosto come data per il primo incontro. Sul tavolo ci dovrebbe essere l'aggiornamento delle linee guida del Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del trasporto e della logistica e il nodo dei controlli. (segue)
(Adnkronos) - "Noi - spiega Pellecchia - abbiamo provato a dare delle indicazioni già lo scorso anno in occasione della firma del Protocollo del 20 marzo 2020. Abbiamo consigliato sia al ministero che alle associazioni datoriali per far fronte alle problematiche legate al trasporto di massa che per definizione non favorisce il distanziamento sociale tre tipi di azione: l'incremento dei mezzi laddove le condizioni lo consentivano; la possibilità di far fare le tratte extraurbane ai bus turistici; lo scaglionamento degli orari sia delle entrate e delle uscite attivando anche le agenzie della mobilità", osserva. "Il problema ovviamente - sottolinea il leader della Fit - si registra soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli. Con lo scaglionamento degli orari e in particolare delle amministrazioni pubbliche e delle scuole si potrebbe mitigare il problema anche se non risolverlo".
Inoltre, aggiunge, "bisognerebbe anche aumentare le frequenze delle sanificazioni sui mezzi pubblici e per creare meno traffico sui bus anche l'installazione delle obliteratrici in prossimità delle fermate. Con tutti questi accorgimenti si potrebbe ottenere un buon risultato".
"L'incontro che abbiamo chiesto al ministero permetterà di verificare come aggiornare il protocollo dell'anno scorso". Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l'anno scorso, ricorda Pellecchia, "aveva stanziato 800 milioni di euro per i servizi di mobilità ma essendo i trasporti di competenza delle regioni e non avendo noi a livello nazionale un'interlocuzione non abbiamo una notizia di come e quando sono stati spesi".
(Eca/Adnkronos)